Verso la metà degli anni 80 don Romano Marchisio  toccava già con mano la povertà spesso invisibile della porta accanto. Chiamò così i suoi primi Animatori di zona cioè delle persone dislocate nei vari caseggiati del quartiere che dovevano prendere a cuore i rapporti con i vicini di casa, con una particolare attenzione alle situazioni di disagio, facendo come da spola con il centro della comunità. Ci diede in consegna la citazione di Luca (22,27) “Ecco io sto in mezzo a voi come colui che serve”.  Questa singolare iniziativa ebbe un’eco anche in un articolo  pubblicato sul quotidiano “La Repubblica”.

  Gli animatori, una ventina all’inizio,  oggi sono una settantina e hanno anche il compito di distribuire il Notiziario parrocchiale in tutto il quartiere . La maggior parte di essi, sovente, si sente sfiduciata poiché  attualmente è sempre più difficile reinventare le relazioni, la solidarietà del pianerottolo, della scala, come poteva essere ai primi tempi. Pochi altri, invece, non si danno per vinti;  sentono che è ancora possibile passare oltre l’ostacolo dell’indifferenza e della chiusura.